In fuga dal bon ton., (per Nhyk)

Mitsuki

Sei proprio un perfetto uomo di politica è? Teatrale in ogni cosa e bravo bugiardo.
Ma non sono una provveduta mio caro, so che sei stato tu in qualche maniera. disse Mitsuki ormai in piedi con l'acqua che le arrivava poco sopra il ventre. Era più bassa di Gyoku e l'altezza dell'acqua lo dimostrava.
Una pressione di calore le cadde sulle spalle.
Il tempo era cambiato all'improvviso.
Cosa diavolo aveva fatto quel damerino?!
Non sapeva spegarselo.
Lo vide avanzare nella sua direzione.
Per inciso: dove credi di andare?

Mitsuki

Se si avvicinava ulteriormente un pugno sul naso non glielo toglieva nessuno.
Non sono così fragile da prendermi un malanno per così poco. Ho affrontato di peggio fidati. disse ricambiando quello sguardo con determinazione.
Non si sarebbe mai chinata dinnanzi ad uno così. MAI!
Rimase immobile a guardarlo per qualche istante poi disse:
Spiegami questa storia del caldo concentrato solo in questa zona.
Era una cosa che non riusciva a comprendere e ad assimilare del tutto.
Mantenendo lo sguardo fisso negli occhi di lui pronta ad ogni piccolo movimento e adesso anche a ogni spostamento d'aria sollevò un braccio e si asciugò il viso.

Mitsuki

Grazie per la precisazione signor Enciclopedia vivente. Ma come mi spieghi allora il bel giochetto che hai fatto prima?
E risparmiami il patetico "non so di cosa tu stia parlando". disse dopo tutta quella spiegazione che il ragazzo le aveva dato.
Non ci capiva una mazza di fisica e non le interessava in tutta sincerità nemmen impararla.
Nelle cose non le era mai interessata la teoria, meglio la pratica.
Quando si sentì toccare il braccio lo ritirò incrociandolo con l'altro sul petto.

Mitsuki

Sparì nel nulla. Solo l'acqua testimoniò il suo passaggio.
Un spostamento simile ad una tale velocità non sarebbe stato possibile per un normale essere umano.
Lui non era umano era evidente.
Il suo gesto confermò i suoi sospetti.
Aveva manipolato un elemento della natura a suo piacere.
Le sfuggiva solo come avesse fatto.
Si rallegrò però nel constatare che almeno aveva avuto il coraggio non di non iscenare una stupida mess'inscena.
Interessante. disse rivolta al vento.
Non sapeva dove fosse ma percepiva un flebile spostamento d'aria.
Era vicino. Quello era chiaro.
Quando lo sentì alle sue spalle Mitsuki ebbe un brivido.
Mai dare le spalle al "nemico". Era una delle regole base su cui si era sempre esercitata e allenata.
Aveva persino costretto alle volte suo fratello ad attaccarla alle spalle con tutta la forza per sviluppare ulteriormente i sensi.
Ne aveva prese tante ma a qualcosa erano serviti.
I lavoro di una vita andato in fumo in un sol momento.
Mi hai mostrato un lato interessante di te, non vedo perché ormai tu non possa giocare a carte scoperte. disse mascherando perfettamente un po' la sorpresa di quella voce così vicina.
Non sopportava però quell'atteggiamento ed ancor meno il fatto che lui la stesse... annusando?
Sei un cane da fiuto? domandò girandosi verso di lui.
Pessima mossa.
Era troppo vicino e il faccia a faccia fu inevitabile.
Si mosse di conseguenza facendo un paio di passi indietro.
Sempre meglio tenere le distanze da un tipo così. Non le metteva paura questo era vero ma non voleva nemmeno trovarselo a pochi centimetri dal viso.
Riassunse la sua perfetta maschera di sicurezza.
Non si sarebbe fatta ingannare un'altra volta.
Il suo orgoglio non glielo permetteva.
Non di nuovo.

Mitsuki

Rimase immobile a guardarlo fisso negli occhi.
Che intenzioni aveva?
Fin troppo esplicite a quanto pare.
Cercò di far resistenza al braccio per liberarsi ma fu tutto inutile e questa cosa la infastidì non poco.
Odia quando un uomo si dimostrava più forte di lei.
Lo odiava a morte.
Abbassò un attimo lo sguardo e poi diede una rapida occhiata all'ambiente preparandosi mentalmente un piano di fuga.
Se non l'avesse lasciata in seguito sarebbe passata all'attacco.
Se si faceva male era peggio per lui a sto punto.
Io non ho alcun lato segreto. O almeno non ho ancora scoperto niente di me che sia degno di nota. disse rimanendo sul vago.

Mitsuki

Serrò i denti sentendosi le guance in fiamme.
Non era imbarazzo, solo desiderio ardente di spaccargli la faccia.
Non riusciva a liberarsi ma non per questo si sarebbe arresa per diventare come una bambola nelle mani di quel ragazzo.
Quella sua sfacciataggine la disgustava.
Mantenne comunque i nervi saldi, non avevqa paura di lui, non ne aveva affatto. L'unico pensiero che le frullava per la testa era "fai una mossa sbagliata e oltre a perdere la possibilità di avere figli ti ritrovi a mangiare minestrine per tutta la vita".
Non ho niente da nascondere mi pare evidente. Mi sembra di essere una persona abbastanza esplicita nei miei pensieri. O sbaglio? domandò sentendo qualcosa alle spalle.
Con la coda dell'occhio notò che si trattava di un masso. Quando era finita contro un masso?
Rimase per un attimo a pensarci ma non ricordava quando era successo.
Come era possibile?
Riportò la sua attenzione su Gyoku quando parlò di nuovo.
Cosa vuole sapere il sindaco di una ragazza comune come me? domandò con sarcasmo.
Non potè impedire che lui sfiorasse la sua mano con le labbra ma potè sfuggire al contatto delle dita contro il suo viso.
Per il momento si limitava a schivare la sua mano. Se ci riprovava gli avrebbe trinciato la mano con i denti.
Strinse il pugno della mano libera pronta a colpire in caso di necessità.
Quando le disse che era giovane e bella rise.
E questo cosa comporterebbe?

Mitsuki

Che complimento. disse tranquilla con un sorrisetto sarcastico.
La situazione era in stallo. Meglio così anche se il suo istinto le diceva che qualcosa non andava.
Una specie di allarme insomma. Quasi come le dicesse "Stai attenta Mitsuki".
Egocentrico e pure testardo. Un bel tipo il sindaco eh?
Pensò che era l'ora di finirla con quel giochetto ma fu già troppo tardi.
Si trovò inchiodata alla roccia da del ghiaccio.
Sentiva perfettamente la superficie non proprio liscia della parete rocciosa contro la pelle scoperta di spalle e di una parte della schiena.
Braccia, gambe, ventre e pure il collo erano stati bloccati.
Come se non bastasse l'acqua le arrivava alla vita quindi anche libera avrebbe avuto alcune difficoltà nel muoversi.
Imprecò a bassa voce.
Che diavolo pensi di fare con questi tuoi giochetti? domandò lanciandogli un'occhiata di sfida.
La sfacciataggine che ostentò dopo il sindaco le fece crescere ulteriormente in sé la smodata voglia di farlo fuori o almeno di fargli molto molto ma molto male.
Non ti avvicinare. gli intimò per un'ultima volta mentre lui si avvicinava.
Niente. QUella carogna non si fermò ma osò addirittura portare a contatto le labbra con le sue.
Mitsuki voltò a fatica ma con energia la testa di lato per sfuggire al contatto. Il passo successivo fu quello di lanciare un'occhiata di puro odio a quell'essere.
Non ti azzardare a rifarlo. Liberami. disse sprezzante.
Iniziò a fare forza contro le "catene" che la bloccavano.