Serata al Centro Commerciale, Per Yue e Matt

Allen sentì la domanda fatta della ragazza e finì di bere la sua cioccolata calda.
Io abito in una casa, forse anche troppo grande per me, ma anche io vivo da solo come voi, da piccolo vivevo con mio nonno ma quando lui sparì mi lasciò in eredità tutto ciò che aveva e devo dire che anche se non ho mai saputo cosa avesse fatto nella vita è una bella eredità.
Allen aspettò che anche gli altri due avessero finito le loro cioccolate calde giocherellando con una moneta che faceva passare abilmente fra le dita della mano senza farla cadere.
Che ne dite di andare sul tetto del centro commerciale? DA la c'è una vista bellissima e te Matsu potresti incontrare anche qualche bella ragazza.
Rise, aveva il presentimento che Matsu fosse venuto lì per incontrare qualche bella ragazza.
Il tetto...era un posto che lo aveva sempre affascinato...poter toccare il cielo...essere più alto di tutto il resto...e la luna era sempre bellissima lassù...

Mitsuki

Ascoltando in silenzio qul piccolo accenno sulla sua vita finì la cioccolata a sua volta con estrema tranquillità.
Leccandosi le labbra per far sparire quello che ne era rimasto ascoltò la proposta del ragazzo.
Il cielo stellato e la luna le erano sempre piaciuti, le trasmettevano tranquillità e pace, sperando che l'inquinamento luminoso della città non le offuscasse sorrise ampiamente.
Mitsuki era solita guardare il cielo notturno appollaita su qualche ramo di un albero nel bel mezzo del bosco protetta dal manto della notte. La natura pululava di vita la sera quasi quanto il giorno e nessun umano vi si addentrava.
Bella idea! Sei già stato sul tetto qualche volta tu? Si vedono bene le stelle o le luci della città le fanno sembrare più opache?
Domandò curiosa e attenta.

Mastu non se lo fece ripetere due volte e siavvio anticipando gli altri due verso la terrazza
Allen mi piace come ragioni
andando verso la terrazza passo vicino a lui e gli disse sottovoce
e te mi racocmando con mia sorella gli fece l'occhiolino e si avvio per primo verso la terrazza

Ascoltò quello che stava dicendo Mitsuki mettendosi la sua giacca nera e chiudendola davanti con la grande cerniera.
Si, c'è un posto che pochi conoscono, se ti fidi di me ti ci porto e lassù la vista è stupenda dato che saremo abbastanza più in alto delle luci cittadine.
Disse incrociando per un secondo i suoi occhi con quelli color ambra della ragazza.
H-hey...ma che dici?
Disse guardando Matsu ed iniziando subito a rosicchiarsi un' unghia.
Con quella frase Matsu mise in crisi veramente Allen.
Forse aveva ragione a dire così?
O forse era semplicemente stupido lui ed Allen non aveva nessun interesse a Mitsuki se non come amica.
Quello che Allen sapeva era solo che adesso era troppo imbarazzato per parlare.
Però forse Allen era davvero attratto da Mitsuki, forse provava davvero qualcosa per lei, ma in quel momento si vergognava troppo per pensarci.
Speriamo che Mitsuki non abbia sentito...
Questa fu l'unica cosa che riuscì a pensare.

Mitsuki

Sorrise rincuorata pensando che almeno da una parte della città di potessero vedere bene le stelle e gli astri presenti sulla grande volta celeste.
Indossò il suo giacchetto non troppo pesante e prendendo il vassoio su cui aveva posato le tazze precedentemente si avviò verso il bancone lasciando che gli altri due la precedessero.
Rispondendo alla cameriera che la ringraziò Mitsuki notò che i due ragazzi confabulavano qualcosa e si incuriosì.
Salutò le ragazze al bancone e li raggiunse quasi subito e con agilità.
Che confabulate voi due è?
Domandò con una lueve risata affiancando Allen guardando la schiena del fratello poco distante.

Eh? N-Niente...
Disse vedendo la ragazza avvicinarsi a lui.
Ok allora andiamo.
Disse guardando tutti e due.
Si incamminò per il centro commerciale, il suo sguardo era sicuro, sapeva dove andare.
Il centro commerciale era veramente pieno, ma in terrazza vi era una decina di persone fra ragazzi e ragazze.
Matsu riuscirà sicuramente a trovare una bella ragazza
Pensò mentre si avvicinava ad una porta con un computerino di sicurezza a bloccarla richiedendo una password.
Allen passò un dito sul computerino che emise uno strano verso tipo un cortocircuito e la porta si aprì.
Magia del fulmine.
Disse sorridendo.
Dietro la porta vi erano delle semplici scale che portavano sul tetto.
Ora Mitsuki se mi vuoi seguire.
Disse porgendo la mano alla ragazza dagli occhi color ambra.

Mitsuki

Seguì i due ragazzi con tranquillità, le mani in tasca e il sorriso sulle labbra.
Non vedeva l'ora di salire sul tetto.
Al contrario dell'edificio che era gremito di persone di tutte le età il tetto era pressocché spoglio di forme di vita. Solo pochi ragazzi.
Con la coda dell'occhio scrutò nella direzione di suo fratello per vedere se era alla ricerca di una bella ragazza su cui mettere gli occhi.
Sorrise lievemente osservandolo senza fermarsi.
Superandolo raggiunse Allen nei pressi di quella porta che conduceva verso un posto a lei sconosciuto.
Osservò con attenzione la maestria con cui usava i suoi poteri per "manomettere" quel piccolo computer.
La porta che si aprì rivelò la presenza di scale e quando lui le porse la mano lei annuì e gliela strinse con delicatezza seguendolo.
Hai usato il tuo potere per aprire la porta vero?
Era una domanda ovvia, lo riconosceva, ma era curiosa lo stesso.

Allen sentì la mano della ragazza poggiarsi sulla sua e fece un piccolo sorriso.
Quel piccolo gesto lo aveva turbato, quella mano sopra la sua era una cosa che lo faceva sentire felice, ma allo stesso tempo agitato dato che la sua timidezza verso Mitsuki non era ancora sparita completamene.
Sul tetto non ci sono luci, ma io posso vedere nel buio grazie al mio occhio "elettrico", quindi stammi vicina.
Allen aprì la porta in cima alle scale e quello che si prospettò ai suoi occhi fu uno spettacolo magnifico.
Tutte le stelle brillavano in cielo e la luna aveva un colore che non aveva mai visto.
Tutti quelli che erano sotto di loro in quel momento non avrebbero potuto vedere uno spettacolo come quello, le luci della città erano molto più basse di loro e quindi non intralciavano la vista del cielo stellato.
I suoi occhi brillavo di un azzurro elettrico e viola, anche questo faceva parte del suo potere, l'occhio sinistro gli permetteva di vedere ad una distanza di 5 metri al buio.
Tenendo stretta la mano di Mitsuki si avvicinò alla fine del tetto e si mise a sedere con le gambe che penzolanti nel vuoto.
Mettiti pure a sedere ci sono io, quindi non cadrai, non ti preoccupare.
Disse guardando con i suoi occhi luminosi il volto della ragazza.

Mitsuki

Lasciando Matsu sulla terrazza alla "ricerca" di una bella ragazza con cui provarci Mitsuki si lasciò guidare nel buio da Allen.
La ragazza vedeva abbastanza chiaramente al buio grazie ai lunghi allenamenti che sin da piccola aveva intrapreso nel bosco durante la notte per affinare le sue capacità.
Ma, non avendo le capacità visive e i poteri di Allen non potè fare a meno di lasciarsi guidare da lui.
Una volta sul tetto rimase a bocca aperta per un attimo.
E' bellissimo... sussurrò sbalordita.
Quel cielo stellato, quella grande luna che li sovrastava... quel panorama era quasi più bello di quello che si poteva ammirare stando nel bosco seduti sui grandi rami degli alberi che non raggiungeva però un'altezza simile.
Affascinata da quel maestosto spettacolo la ragazza seguì Allen sino alla fine del tetto.
Quando lui parlò di nuovo invitandola a sedersi sul bordo del tetto gli sorrise sebbene riuscisse a distinguere solo i suoi occhi nel buio che li corcondava.
Con agilità si mise seduta di fianco a lui muovendo lievemente le gambe nel vuoto.
Non la spaventava l'altezza, anzi, l'affascinava stare il più vicino possibile al cielo. Le dava un senso di lontananza dagli altri e di pura tranquillità.
Mentre la leggera brezza della sera filtrava tra i suoi lunghi capelli muovendoli leggermente e con estrema tranquillità Mitsuki decise di porre una domanda al ragazzo.
Quando hai scoperto questo posto Allen? domandò guardando l'orizzonte senza accorgersi di non avergli ancora lasciato la mano.

Matsu, mentre era alla ricerca di una bella ragazza da baccagliare, vide quello che si aspettava, Alllen e la sua sorella soli soletti che parlavano, stette apposta lontano da loro per dare tempo ad Allen, e lui contuinuò le sue ricerche.
Li vedo bene insieme quei due pensò

Gli occhi di Allen osservavano il cielo, con quella parte di innocenza che assumeva il suo volto quando era felice.
Non ricordo nemmeno io quando l' ho scoperto, però mi ricordo che era una giornata di pioggia e cerano i fulmini.
Disse Allen soffermandosi un momento ad osservare i capelli della ragazza muoversi con il vento.
Era una giornata tempestosa ed i tuoni coprivano tutti i rumori della città, io ero dentro il centro commerciale, ma decisi di andare a vedere fuori e trovando la porta aperta salii le scale e mi ritrovai qua, poco dopo i tuoni finirono e quella fu la prima volta che vidi questo spettacolo.
Disse Allen, mentre con la mano stringeva delicatamente la mano di Mitsuki, era felice, quel posto lo rendeva felice e la ragazza al suo fianco lo faceva sentire ancora più felice.
Si avvicinò ancora un po' a Mitsuki andando a toccare con la sua spalla quella della ragazza.
Non era mai stato così vicino ad una ragazza in vita sua e questa situazione gli provocò una marea di sensazioni mai provate in una sola volta.

Matsu vide con piacere che Allen era "all'attacco" di sua sorella, continuò a guardarli tranquillo per ora non voleva interferire, non era ancora in momento

Mitsuki

Una giornata di tuoni e fulmini mmm? disse voltando leggermente il copo verso di lui.
Se sei riuscito a vedere anche le saette in lontananza allora deve essere stato uno spettacolo fantastico!
I fulmini le piacevano, le davano un'idea di potenza, di luce e fugacità.
Facendo pendolare i piedi nella brezza notturna la ragazza rovesciò lievemente la testa all'indietro facendo muovere il teschietto che portava vicino alla frangia e puntò gli occhi al cielo.
Era tutto così tranquillo, così pacifico, così privo dei fastidiosi rumori della città o delle urla della gente.
Mitsuki riuscì a sentirsi serena come quando se ne stava nella foresta, con l'unica variante che in quell'occasione aveva la possibilità di condividere quello scenario con qualcuno.
La luce della Luna era debole ma allo stesso tempo giocava da protagonista in quell'immenso cielo in cui le stelle facevano la loro figura come diamanti preziosi cuciti su un tessuto scuro.
Sentì il fruscio dello spostamento di Allen accanto a lei che si avvicinava di poco e con lentezza riportò lo sguardo alle luci dell'orizzonte e infine si voltò di un poco a guardarlo.
Trovandosi a pochi centimetri di distanza, nonostante a poca luce, Mitsuki riuscì a cogliere della serenità nel viso rilassato del ragazzo e qualcosa che le parve felicità.
Grazie per avermi mostrato questo posto Allen.. sussurrò con voce soave e gentile.
Per un attimo si domandò che cosa stesse combinando il fratellino e se fosse riuscito a trovare una ragazza con cui poter attaccare bottone.

Matsu sempre alla ricerca di una bella ragazza ma osservava sempre cosa facevano gli altri due, era felice che sua sorella contraccambiava

I capelli di Allen per un momento iniziarono a drizzarsi formando piccole punte che guardavano in alto, a causa dell' emozione stava rilasciando involontariamente un po' del suo potere che di conseguenza gli faceva diventare i capelli elettrici.
Guardò gli occhi color ambra della ragazza per una decina di secondi, osservando anche i suoi dolci capelli fluire al vento.
S-scusa Mitsuki...
Disse mentre con un rapido, ma allo stesso tempo lento movimento si avvicinò con la testa alla faccia di Mitsuki baciandola lievemente sulle labbra per poi tirare subito indietro la testa di una decina di centimetri.
S-scusami...
Disse mentre tentava di lasciare la mano della ragazza, guardando con gli occhi prima la ragazza e poi giù per la troppa vergogna di ciò che aveva appena fatto.
Che cosa ho fatto!?
Pensò in quell' istante, quando ormai i suoi capelli erano già tornati tutti al loro posto.
Infatti ora provava un vergogna talmente forte che non riusciva nemmeno a muoversi, l' unica parola che era riuscito a dire era stato "scusami", basta.