Serata al Centro Commerciale, Per Yue e Matt

Mitsuki

Con un lieve sorriso a fior di labbra osservò il ragazzo studiando quei suo magnetici occhi dai diversi colori.
Poi si scusò e lei non ebbe nemmeno il tempo di capire per cosa visto che non aveva fatto niente di sbagliato, anzi. Le aveva permesso di vedere un panorama stupendo, dove stava il problema?
Poi si avvicinò. Velocemente ma non in maniera aggressiva e posò le sue labbra contro quelle di lei.
Presa alla sprovvista la ragazza rimase per un attimo immobile accorgendosi solo dopo della morbidezza delle labbra di Allen e del suo gesto.
Quando si staccò lo osservò assumere un atteggiamento di pura vergogna e sentì le dita di lui tentare di lasciare la sua mano il prima possibile quasi si fosse scottato.
Istintivamente Mitsuki si portò la mano libera alle labbra e le sfiorò lievemente.
Come mai quel gesto e perché poi tutta quella vergogna?
Continuando a guardarlo sorrise tranquilla lasciando completamente andare la mano di Allen, spettava a lui allontanarsi adesso.
Ehi, non c'è mica bisogno che ti scusi così è? Stai tranquillo.
Il sorriso sulle labbra della ragazza si allargò lievemente.

sembrava che non fosse la serata giusta per matsu... non vedeva nessuna ragazza....
si girò un attimo per osservare la coppietta quando gli sfuggi un istintivo sorriso sulle labbra al vedere il bacio tra i due
staranno bene insieme pensò.

Kumiko stava passando di li, era sola, le sue imancabili cuffie nelle orecchie con il suo amato indie rock, indossava una felpa verde scuro lunga fino a metà cosce e sotto dei pantacollant neri. Aveva i lunghi capelli azzurri sciolti, e le sue grandi porechcie da coniglio bianche si muovevano a ogni suo passo.

Allen era sconvolto, era attratto troppo da Mitsuki, la amava, ma in quella cosa che aveva fatto vedeva qualcosa di sbagliato, non doveva farlo, perchè la ragazza magari non ricambiava e questo non le sarebbe piaciuto.
Scusami...i-io t-ti amo Mitsuki...
Una piccola lacrima scese dai suoi occhi.
...ma quello che ho appena fatto è sbagliato perchè tu non ricambi e quindi io non dovevo farlo...
La guardò negli occhi, non voleva alzarsi, voleva rimanere lì, non voleva scappare.
Scusami tanto...

Mitsuki

Sollevando la mano da quella di Allen sollevò con lentezza il braccio e posò la mano sulla testa del ragazzo scompigliandogli delicatamente i capelli.
Lo osservava in viso sorridendo dolcemente sebbene a causa del buio e della poca luce non vedeva con chiarezza ogni dettaglio del suo volto.
Quando lui sollevò gli occhi nei suoi gli sorrise nuovamente, spostò la mano dai capelli del ragazzo e posò il dito indice sulle sue labbra quando Allen si scusò per l'ennesima volta.
Shhhh smettila di scusarti...
Gli sorrise ancora per tranquillizzarlo, per trasmettergli serenità.
Non voleva metterlo in imbarazzo ulteriormente quindi evitò di guardarlo dritto in viso, lasciò che la mano scivolasse via dalle sue labbra per posarsele successivamente in grembo e passare con lo sguardo dal suo viso all'orizzonte.
Mi conosci appena Allen, cosa ti piace di me? Non capisco...
Chiese lievemente confusa guardandolo con la coda dell'occhio.

Vedi Mitsuki...
Cercò di sorridere, ma tutto quello che riuscì a fare fu chinare di nuovo il capo.
lo so, sono uno stupido...
La sua voce tremava, non aveva mai fatto una cosa del genere e questo lo faceva sentire così strano.
ma tu mi hai accettato...e questa per me è stata una grande cosa....e...e poi...
Alzò lo sguardo verso la ragazza cercando di sorridere e per qualche secondo riuscì a farlo.
lo so sembro un bambino stupido...sono anche più piccolo di te...non avrei dovuto...è che tu mi trasmetti felicità accanto a te mi sento così felice...libero!
Il suo sguardo stava tornando quello del ragazzo felice che Mitsuki aveva conosciuto.
Io quando parlo con gli altri non mi comporto come con te...per gli altri io sono un bullo...mentre con te mi sento così indifeso fragile...questo mi piace di te...tiri fuori la mia vera persona...
Un' altra piccola lacrima, ma di felicità questa volta scesa dai suoi occhi.

Mitsuki

Ascoltandolo in silenzio si voltò lievemente verso di lui per poterlo vedere in faccia mentre le parlava.
Lo vide abbozzare un sorriso e soffermandosi su quel dettaglio illuminato dalla luna lo ascoltò.
Si sorprese per ciò che diceva, si sorprese nel sentirlo parlare di sé e dei suoi sentimenti.
E si sentì anche onorata per ciò che le diceva.
Quel ragazzo così gentile veniva considerato dagli altri come un bullo?
No impossibile, non ci credeva minimamente!
Quando finì di parlare disse dopo tanto silenzio con un sorriso.
Sono felice di trasmetterti certe emozioni Allen, è un grande onore per me riuscirci ma dimmi... come fanno gli altri a considerarti un bullo? cioè voglio dire, sei così gentile e premuroso! Non vedo come tu possa essere associato a una definizione simile!
Mitsuki era sconcertata. Non riusciva a capacitarsi di ciò che le aveva detto.
Nell'oscurità che si faceva lievemente più fresca con il passare del tempo la ragazza notò una lacrima scivolare dagli occhi del ragazzo e brillare alla luce della luna.
Istintivamente la spazzò via con delicatezza con la punta dell'indice.
Perché piangi? domandò con voce dolce.

S-scusami...
Un' altra lacrima scese dai suoi occhi.
Io sono sempre stato allontanato a causa dei miei poteri di cui prima non avevo il controllo spesso finivo per fare dei danni.
Guardò nuovamente quegli occhi color ambra.
E quindi finivo spesso solo, le uniche attività praticate era quindi andare a caccia di altri bulletti per metterli un po' apposto ed è per questo che tutti mi classificano come un bullo ed ho una reputazione abbastanza elevata nei sobborghi.
Il suo stato d'animo iniziò a tornare alla normalità.
Resta comunque il fatto che sono stato uno stupido...uno stupido bambino che si è innamorato di una ragazza più grande di lui...

Mitsuki

Con dolcezza posò la mano sulla sua guancia continuando a guardarlo in viso.
E quindi era a causa del suo potere che veniva considerato un bulletto...
Mi spiace che gli altri ti abbiano allontanato per un motivo tanto frivolo e stupido. Io credo che sia una cosa straordinaria avere delle "capacità in più" rispetto agli altri. Ti rendono ancora più speciale di quello che già sei come persona. Non sapevo che le persone potessero avere dei poteri, è stato Matsu a dirmelo giusto poche ore fà.
Gli sorrise per tranquillizzarlo e dimostrargli che non stava mentendo per fare bella figura. Era stanca della falsità delle persone, i suoi genitori ne avevano dimostrata fin troppa.
Infine riflettendoci un attimo sopra spostando lo sguardo da un occhio all'altro del ragazzo senza allontanare la mano dalla sua guancia annuì impercettibilmente in risposta a un qualche pensiero.
Chiuse un attimo gli occhi e solo dopo un secondo che aveva iniziato a parlare li riaprì.
L'età non conta poi così tanto Allen, è la maturità delle singole persone che ha importanza. Se tu fossi più piccolo e pure infantile ed egoista avresti ragione ma non lo sei, o almeno così pare a me. Mi sembri una persona gentile che sà ragionare con la propria testa e non si perde solamente in frivole questioni. Una persona seria in sostanza!
Fece una breve pausa prima di riprendere spostando la mano dalla calda guancia del ragazzo sopra l sua mano morbida.
Il punto non è quindi questo Allen... mi piaci come persona, sono convinta che potrei parlarti di tutto senza problemi perché sei una persona seria e di buon cuore ma...
Ma ho paura di poterti ferire in un futuro prossimo. O peggio. Di deluderti.
Guardandolo dritto negli occhi pronunciò l'ultima frase con una lieve enfasi nella voce.
Non vorrei che conoscendomi meglio il tuo amore si tramuti in disprezzo.
Concluse per poi abbassare un poco lo sguardo.
Era confusa.
Lei cosa provava per Allen?
Non aveva mai pensato seriamente all'amore in vita sua. Fino a quel momento era sempre stata troppo impegnata negli allenamenti e nello stare perennemente nel bosco sfuggendo alle relazioni di convenienza che la madre e il padre per un motivo o per un altro volevano che stringesse con ricchi snob dal cervello bacato.

La faccia di Allen si fece più strana, non riusciva a capire cosa volesse intendere la ragazza.
Ma come? Come avrebbe potuto disprezzare quella ragazza.
I suoi occhi luminosi assunsero un' espressione di stupore.
M-Ma come? Come farei a disprezzarti?
Cominciò ad avere paura.
Che la ragazza stesse nascondendo qualche segreto?
Tutto però era talmente impossibile per lui che negò qualsiasi cosa gli venne in mente.
Per lui Mitsuki era come un angelo e quell' idea non sarebbe stata facile da mandar via.
Io non potrò mai odiarti!
Disse con gli occhi lucidi pronti a scoppiare nuovamente in un pianto.

Mitsuki

Sentì incrinarsi leggermente la voce del ragazzo e sollevò di scatto la testa per guardarlo in faccia.
Stava per farlo piangere nuovamente.
Le venne un groppo in gola. Non voleva farlo piangere e soprattutto non voleva farlo stare male!
Agendo di istinto si protese in avanti sbilanciandosi un poco e lo abbracciò posando il viso sulla sua spalla.
No ti prego Allen, non piangere...
Gli disse in poco più di un sussurro.
Scusami, ho detto una cazzata, era solo per modo di dire. Non vorrei deluderti! Mi parli come se io fossi una persona meravigliosa ma di fatto sono come tutte le altre persone! Non vedo niente di particolarmente speciale in me tutto quì.

Quando il viso della ragazza si appoggiò sulla spalla del ragazzo il suo cuore si fermò per un secondo.
Si stava comportando come un bambino, capì che il tempo dei pianti era finito.
Sentì i capelli della ragazza strusciare contro la sua guancia e ne sentì il profumo, un profumo bellissimo.
No non voglio più piangere!
La sua faccia si fece più sicura.
Io non sono d' accordo con te!
Tu sei una persona così buona, gentile e...lo sai quello che provo per te!
Lui sapeva quello che diceva ne era sicuro, quello che parlava era il suo cuore non il suo cervello.
I-io lo sento! Riesco a sentire che tu sei veramente una persona speciale, fidati di me...per favore...

Mitsuki

Era così maledettamente dolce.
Come faceva a essere un bullo un ragazzo del genere?
La stava trattando come una rosa preziosa, con la massima delicatezza e con le massime cure per evitare che potesse iniziare in qualche maniera a sfiorire o che le si rompessere i petali.
Rimanendo aggrappata a lui sollevò lievemente la testa per poterlo guardare in viso.
Ti ringrazio Allen, sei così dolce..
Gli disse accennando un sorriso mentre il vento le punzecchiava delicatamente le gote.
Quel ragazzo si era innamorato di lei senza alcun interesse finanziario. Le parlava con una sincerità quasi assurda e la faceva sentire come apprezzata in tutti gli aspetti del suo carattere. Pregi o difetti che fossero anche se forse i difetti lui non aveva ancora avuto modo di vederli.
Cosa doveva fare a quel punto apparte rimanere in quella posizione ad osservarlo?
L'amore era sempre stato ripudiato dalla ragazza. Le persone che la madre le aveva presentato e facevano ribrezzo e nella cittadina non aveva trovato nessuno che potesse definirsi "interessante".

La ragazza era così perfetta agli occhi di Allen, perfetta in ogni suo dettaglio sia dentro che fuori.
I-io non lo faccio per attrarre la tua attenzione...io s-sono sincero e ti sto dicendo q-questo perchè voglio spiegarti che io ti amo veramente e che mi sembra che tu stia dicendo un sacco di cose impossibili su di te...
La luce proveniente dai suoi occhi era tremolante a causa delle lacrime che di volta in volta si posavano suoi suoi occhi pronte ad uscire appena avrebbe sbattuto gli occhi.
I-io...
Era così emozionato che si strinse alla ragazza stringendola forte e poggiando la sua faccia contra la spalla di Mitsuki.
n-non sto dicendo queste cose per farmi sembrare gentile...queste cose io le provo davvero...
Ormai Allen aveva aperto completamente il suo cuore a Mitsuki, di lui ormai avrebbe potuto farne quello che voleva.

Mitsuki

Trovando un equilibrio più stabile sul cornicione del tetto strinse a sé il ragazzo che la avvolgeva con le sue braccia.
Lasciò che si poggiasse a lei e di rimando Mitsuki fece lo stesso posando la gota contro la testa di Allen.
Sentiva il cuore batterle in maniera lievemente più rapida del solito e le emozioni salirle fino alla gola e spingersi a vicenda per uscire per prime.
Era una sensazione strana. Aveva provato e provava tutt'ora una cosa simile per Matsu ma era affetto e non era una sensazione di quell'entità.
In silenzio iniziò con lentezza a giocherellare con una ciocca di capelli azzurri del ragazzo chiudendo gli occhi.
Quel movimento la rilassava e sperò con tutta se stessa di non dargli fastidio.
Mh. mugolò lievemente accompagnando il piccolo verso con un cenno di assenso del capo.
Ti credo e ti ringrazio per questo..
Disse ruotando lievemente la testa posando la punta del naso contro una guancia del ragazzo.