Visite per il giovane Allen

Una stanza bianca.
Una grande finestra che dava su un giardino di rose rosse.
Un comodino con una rosa rossa in un vaso.
Ecco cosa avrebbe visto Allen al suo risveglio, proprio così benchè fossero passati tre giorni il giovane ragazzo dai capelli azzurri non si era ancora svegliato.
Le botte che aveva preso nelle fogne erano state una peggio dell'altra ed il suo corpo ne aveva risentito.
Solo una gamba ed un braccio si erano salvati, il resto era tutto fasciato esclusi gli occhi e la bocca.
Era stato portato lì di urgenza, ma chi lo aveva portato?
Nelle fogne l'unico essere umano che aveva incontrato era stato quel bastardo che gli aveva quasi aperto il collo in due.
Al suo risveglio mille domande lo avrebbero assalito.
Sarebbe stato felice se avesse anche trovato qualcuno che era venuto a trovarlo.

Mitsuki

Erano tre giorni ormai che stava fissa all'ospedale nella stanza di Allen tornando al dormitorio solo per farsi una doccia e cambiarsi.
Quando un'infermiera l'aveva chiamata sul cellulare trovando il suo numero tra i più cercati Mitsuki era rimasta senza fiato per qualche secondo.
Allen era finito in ospedale, aveva subito qualche intervento e ancora non si era ancora svegliato.
Appena aveva riagganciato si era subito precipitata da lui e lì era rimasta.
Ogni volta che se ne andava lasciandolo con qualche infermiera si sentiva mancare, avrebbe voluto rimanere sempre con lui a tenergli la mano e a vegliarlo nel suo sonno ma non poteva. Doveva andare al dormitorio a rinnovare il permesso di saltare le lezioni, a farsi una doccia e a cambiarsi.
Quando tornava esitava qualche secondo sulla porta sperando di trovarlo sveglio.
Per il momento non era mai successo ma i dottori dicevano che stava recuperando e che sembrava star meglio.
Aveva parlato con tutti i dottori dell'ospedale tra un poco.
Quel giorno era uscita da poco per andare a prendere qualcosa al bar da mangiare e da bere.
Camminando pensierosa per il corridoio bianco diretta verso la stanza di Allen diede un'occhiata al cielo fuori dall'edificio.
Sospirò e tornò sui suoi passi.
Quando arrivò davanti alla porta della camera sperò nuovamente che lui fosse sveglio, aprì la porta ed entrò.
Ed eccolo, lì steso su quel lettino con gli occhi aperti.
Il bicchiere di plastica che aveva in mano le caddè per la sorpresa e la gioia la invase.
Allen si era svegliato!
Con passo veloce gli si avvicinò prendendogli con delicatezza la mano. Avrebbe voluto urlare di gioia ma si trattenne a stento.
Amore! Amore come ti senti?
Domandò con le parole che le si affrettavano alle labbra.

La luce era forte per i suoi occhi e quindi non riuscì subito a vedere chi fosse.
Aveva i capelli rossi, la sua voce risuonò nella sua testa come un leggero fischio.
Si sarebbe portato le mani agli occhi ma erano tutte e due bloccate ai gomiti per non rischiare che le muovesse nel sonno.
Dopo qualche secondo la sua vista riprese a funzionare e per sua grande gioia quei capelli rossi erano di Mitsuki.
A...amore.
Disse con la voce di uno in fin di vita.
La sua dea lo era venuto a trovare, questo lo riempì di grande gioia.
La testa gli faceva ancora male, ma di questo non si interessò assolutamente, adesso era felice.
Un solo pensiero gli attraversò la testa dopo tutte queste emozioni: avrebbe detto a Mitsuki cosa era successo?
Non voleva vi fossero segreti fra di loro quindi avrebbe rivelato tutto.
Le forze iniziarono a tornare nel suo corpicino così malmesso, poteva sentire nuovamente i suoi poteri scorrere dentro di lui.
Non gli avrebbe comunque usati dato che non voleva rischiare di svenire.

Quel micetto così scattante entrò dalla porta ad una velocità assurda ed ovviamente riuscì a colpire un lettino e a volare sul letto di Allen.
Hey attento!
Disse, con una faccia un po' stupita, si era appena svegliato ed un bambino più simile ad un gatto che ad un bambino gli era entrato di corsa in camera per poi volare sul suo letto.
Si certo sono io Allen, dammi pure del "tu".
Disse sorridendo.
Su calmati un po' e dimmi che cosa sei venuta a fare qua?
Disse facendo un piccolo sorriso per tranquillizzare il piccoletto.
Vide che aveva una busta in mano e si chiese se fosse per lui, in ogni caso era curioso di sapere cosa ci fosse scritto dentro.
E' per me quella busta?
Disse accennando un piccolo sorriso.
Si era appena svegliato e già aveva ricevuto due visite certo avrebbe voluto che il micetto arrivasse qualche minuto dopo.

Mitsuki

Le vennero quasi le lacrime agli occhi quando parlò da tanto era felice di sentire la sua voce.
Allen sebbene malconcio era vivo e sveglio.
Non potendo fare a meno di protendersi in avanti e abbracciarlo con delicatezza sussurrò con la voce lievemente incrinata:
Oddio amore stai bene!
SPostando il capo gli sfiorò lievemente le labbra e mentre si tirava indietro sentì qualcuno sbattere e cadere.
Voltando la testa di scatto in quella direzione vide un bambino cadere sul letto di Allen che subito si tirò su balbettando.
Ehi non ti sei fatto male piccolino vero?
Domandò incerta con un velo di preoccupazione nella voce morbida.

Sentirsi chiedere le cose così in modi formale lo faceva sentire un esperto.
Adesso anche Mitsuki sarebbe venuta a conoscenza dei suoi segreti , Allen sperò solo che la ragazza non avesse una brusca reazione a sapere che il suo fidanzato rischiava ogni volta la vita o comunque delle ferite serie.
Beh, dentro le fogne vi erano delle sferette blu grandi circa due palmi della mia mano, fatte di un composto molto corrosivo.
Fece un lungo sospiro, adesso doveva raccontare delle parti più brutte.
Che mi ha ridotto così è stato uno slime gigante che prima mi ha corroso il braccio e poi quando l'ho sconfitto è esploso scaraventandomi contro le parete e fracassandomi varie ossa.
Strinse la Mano di Mitsuki, voleva fargli capire che era salvo e lo sarebbe stato sempre, ora che l'aveva non avrebbe rischiato più la vita come là sotto.
Infine un uomo con un armatura mi ha tagliato il collo con un'ascia per poi sparire bell'ombra.
Disse facendo un l'uno respiro, alla prima aveva risposto chissà cosa ava da chiedergli ancora Gyoku o comunque da riferirgli.

Mitsuki

Sorrise al ragazzino ed ascoltò cosa aveva da dire ad Allen continuando ad accarezzare la mano del ragazzo.
"Cosa ha trovato di preciso... là sotto? E cosa l'ha ridotto in questo stato?"
Ma di cosa stava parlando quel bambino? Cos'era questa storia?
E poi, cosa che si era chiesta ininterrottamente per quei tre lunghissimi giorni... cosa aveva ridotto Allen in quello stato?
Ed eccola. La risposta arrivò glaciale ed improvvisa come una secchiata d'acqua in pieno inverno.
Di che diavolo stava parlando Allen? Cos'era questa storia dell'acido e poi... un uomo aveva cercato di decapitarlo?!?!
Sconvolta ascoltò le parole del ragazzo fissandolo sorpresa e stupefatta stringendogli automaticamente la mano senza però fargli del male.
Ma di cosa diavolo parlavano?
E soprattutto... cosa c'entrava Gyoku con tutta questa storia?!

Allen osservò per qualche secondo la felicità del bambino che gli mostrava quel disegno, ma lui non aveva visto il cavaliere.
Mi dispiace micetto, ma io non l'ho visto fisicamente, dato che in quel momento ero girato.
Disse guardando gli occhietti gioiosi del piccolo neko.
Un po' gli dispiaceva di aver troncato così le speranze del piccoletto.
Accarezzò la mano della ragazza per trasmettergli tranquillità, le stava mettendo paura, stava parlando di come aveva quasi pagato con la vita un un piccolo "lavoretto".
Mitsuki immagino tu sia confusa ora, appena avremo un po' di tempo ti spiegherò tutta la mia vita o quella di cui sono a conoscenza.
Disse ridendo, Allen infatti aveva incontrato vari misteri nella sua vita partendo dalla scomparsa del nonno e di come si fosse procurato quell' imponente somma di denaro che aveva lasciato in eredità a lui.
Su dai non ti disperare sono sicuro che il signor Gyoku sarà comunque felice di sapere che qualcuno ha finalmente incontrato il cavaliere e ne ha fatto ritorno.
Disse facendo un lungo sospiro.
A proposito di questo vorrei avvertire il tuo capo che quel cavaliere è forte e non sente scuse, se ti vuole attaccare ti attacca.
Si toccò le fasciature sul collo, sentì la ferita pulsare leggermente, era stato troppo avventato e ci aveva quasi rimesso la testa.

Mitsuki

Per un secondo le venne l'istinto di prendere il bambino neko di peso e "sbatterlo" fuori dalla stanza urlando come una furia per farsi spiegare che diavolo era quella storia?!
Cosa diavolo aveva in mente quello psicopatico di Gyoku tanto da spingere un ragazzo di appena 16 anni a rischiare la vita. E come mai Allen era stato così stupido da fare quello che quel sindaco da strapazzo gli aveva chiesto di fare?!
Respirò a fondo chiudendo gli occhi mentre sentiva il sangue ribollirle nelle vene. Mantenne il suo controllo con una perfezione inaspettata.
Riaprendo gli occhi lasciò la mano di Allen e si alzò in piedi.
Si sistemò i pantaloncini e chinandosi in avanti diede un fugace bacio sulla fronte al ragazzo.
Aveva bisogno di aria fresca. Troppe informazioni tutte in una volta e l'idea che Allen aveva rischiato la pelle e non le aveva detto niente la stava assillando.
Esco un attimo, vado a parlare con il medico per avvisarlo che ti sei svegliato. disse con un sorriso tirato.
Voltando la testa verso il bambino gli sorrise più spontanea. Era carino nel suo essere.
Non farlo stancare troppo okay piccolo? Si è appena ripreso e non deve fare sforzi eccessivi. Se tentasse di alzarsi impedisciglielo o cercami non sarò molto lontana.
Spostandosi dal lettino si avviò verso la porta e uscì.

Aveva fatto arrabbiare Mitsuki, aveva sbagliato completamente.
Anche se la ragazza cercò di mascherarlo Allen lo aveva capito.
MITSUKI!!!
Disse raccogliendo tutte le forze e rompendo la cinghia che teneva legata la sua mano sinistra,alzandosi quindi come se fosse a sedere.
M-mi...dispiace...
Disse con voce bassissima buttandosi nuovamente indietro e chiudendo gli occhi per non far vedere a nessuno che stava piangendo.
Ascoltò in silenzio con il braccio sugli occhi cosa aveva da dire il piccolo ed una cosa lo stupì.
Gyoku lo aveva salvato!?
Per quale arcano motivo Gyoku aveva deciso di salvarlo?
Il sindaco era un egoista, che ci avrebbe guadagnato a salvarlo?
Che Allen avesse qualcosa che al sindaco interessasse particolarmente?
Mitsuki...Gyoku...queste due immagini affliggevano tutti i suoi pensieri.
La prima era la sua amata ed era già riuscito a ferire i suoi sentimenti.
Il secondo era il suo "capo" ed Allen era stato salvato da lui per dei motivi ancora inspiegabili.

Mitsuki

Quando si sentì chiaare mentre usciva sembrò esitò per un attimo. Voltando lievemente il capo verso il rgazzo tentò un sorriso e annuì.
Non preoccuparti Allen...
Disse varcando la soglia e uscendo fuori.
Le idee le affollavano la testa e quella situazione si era fatta troppo contorta e piena di dubbi per i suoi gusti.
Passando per il corridoio sovrapensiero sentì una voce che la chiamava da lontano ma non ci fece caso.
Solo quando sentì una mano toccarle la spalla si voltò di scatto pronta a difendersi.
Quando incrociò lo sguardo sorpreso dell'infermiera si rilassò.
Oh... a ehm... mi scusi, mi dica..
Disse con tranquillità sfoggiando un leggero sorriso cancellando l'espressione tesa e pensierosa che aveva avuto fino a poco prima.
L'infermiera, una bella donna di circa 25 anni le aveva chiesto come stesse Allen, se la sua situazione era ancora stazionaria e che sarebbe passata dopo poco a dare un'occhiata.
Quando la ragazza le rispose che Allen si era svegliato l'infermiera sorrise.
Mi scusi signorina vorrei parlare con il medico che si occupa di Allen, dove lo posso trovare? Oggi non l'ho ancora incontrato. chiese Mitsuki. Voleva sapere delle condizioni di Allen e che esami o cure dovesse fare adesso che si era finalmente ripreso.
L'infermiera gli disse che il dottore sarebbe rientrato in ospedale un'ora più tardi e la prego di pazientare facendo in modo che iAllen non si stancasse prima dei prossimi esami che gli avrebbero fatto per controllare la sua situazione psicofisica.
Ringraziandola Mitsuki tornò sui suoi passi sedendosi vicino alla porta della stanza di Allen su una di quelle sedie messe lì apposta per i visitatori che trascorrevano molte ore in visita presso l'ospedale.
Puntellando i gomiti sulle ginocchia posò la testa tra le mani e sospirò.