Yue • |
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|  La camera di Mitsuki è stata personalmente scelta, arredata e preparata dai suoi genitori. In particolar modo da sua madre che in quanto a gusto tendeva molto allo sfarzoso e all'esagerato. Per fortuna il padre di Mitsuki, uomo posato e dedito alle formalità l'aveva bloccata costringendola ad uno stile piuttosto sobrio.
Quando l'aveva vista per la prima volta, felice di iscriversi all'istituto Nekozawa per scappare da casa Fuhyo, Mitstuki aveva commentato sarcastica che era talmente spaziosa da potervi costruire all'interno una piscina o addirittura un campo da calcio!
Inutile dire che alla madre erano brillati subito gli occhi alla parola "piscina" e che era partita in quarta con il suo progetto mentale di costruzione.
Mitsuki, sostenuta dal padre che sebbene volesse tenere alto il tenore di vita della sua futura erede era molto attento al denaro, era riuscita a bloccare le fantasie della madre dicendole che avrebbe guastato l'armonia della camera. Altra tesi a suo favore era il fatto che già la scuola fosse provvista di piscina. In più l'acqua non era esattamente l'elemento più affine a Mitsuki senza considerare il fatto che la stanza sarebbe stata umida e la piscina andava pulita molto spesso.
Risolto il piccolo inconveniente Mitsuki si era potuta trasferire nell'enorme stanza che pareva più una camera d'albergo che un posto in cui vivere. Non che la sua stanza a casa fosse stata meglio, ma anni di personalizzazione l'avevano privata del suo lusso esagerato.
La nuova camera della ragazza si presentava spaziosa, assai confortevole anche se un po' vuota e soprattutto molto luminosa grazie alle grandi vetrate che davano sull'esterno.
Si vedeva un bellissimo panorama e a Mitsuki dispiaceva da impazzire.
Le grandi vetrate la facevano sentire a contatto con la natura e, comodamente seduta sul proprio letto, avrebbe potuto ammirare cieli stellati, stelle cadenti, albe, tramonti, pioggia, fulmini e quant'altro protetta da quelle quattro mura.
In più, passando all'atto pratico, un piccolo cornicione poco sotto le finestre fungeva da ottima via di fuga dalla stanza.
Il pavimento di liscissimo marmo bianco poteva essere riscaldato da un sofisticato meccanismo di cui Mitsuki non voleva conoscere nè il modo in cui era stato costruito nè come fosse possibile una cosa del genere nè quanto era venuta a costare una diavoleria simile.
L'arredamento di per sè abbastanza sobrio vedeva come protagonista un enorme lettro matrimoniale in legno scuro di una lucidità impressionante e dalla perfezione quasi maniacale.
Il bagno spaziosissimo e pieno zeppo di tutti i confort inimmaginabili era accessibile da una porta sulla destra della stanza.
Inutile dire che quella perfetta armonia di ordine e perfezone andò presto in fumo quando Mitsuki iniziò a sparpagliare le sue cose per la camera e a prendere effettivamente possesso della sua nuova vita lontana dalla prigione che aveva sempre chiamato con il nome di: casa Fuhyo.Edited by Yue • - 17/11/2010, 00:17 |
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