Fiori Rossi per la Rossa

Mitsuki

Okay, o lei si stava facendo strani filmini mentali e il suo istinto falliva o il pericolo per quanto ignoto fosse c'era sul serio.
La seconda sembrava la più veritiera.
Fece affidamento su quella.
Sorrise rilassandosi.
Sapeva dissimulare perfettamente il suo stare all'allerta e finse tranquillità e disinvoltura.
Saper mentire con tutto il corpo era stata la prima lezione di suo padre.
Alcune delle uniche cose che aveva ricevuto da suo padre abile uomo d'affari.
No niente perché? Mi domandavo solo se si fosse fatto male nel prendere le rose niente di che.
Sorrise ancora iniziando a giocherellare con una lunga ciocca di capelli.

Mitsuki

Se lo trovò alle spalle in un colpo.
Grazie ai suoi riflessi ottimi e al suo stare perennemente in allerta si mosse per sfuggirgli.
Non fece in tempo però.
Si trovò bloccata per le braccia e con un foglio sulle labbra.
Il forte odore di cloroformio che toccava l'olfatto.
Non si sarebbe fatta fregare anche quella volta.
Una va bene, ma due di fila dopo pochi giorni era inaudito!
Quella velocità, quella voce, quei modi di fare...
Mitsuki rivedeva fin troppo bene nel ragazzo qualcun altro, e la cosa non le piacque affatto.
La prima mossa che le venne in mente fu quella di rilassare i muscoli delle gambe e cedere sotto il peso del corpo.
Andò di botto verso il basso e sfuggì alla mano del ragazzo.
Facendo un'ampia ma rapida rotazione su se stessa colpì le gambe del ragazzo con la propria con molta forza per fagli mollare la presa.
Era una mossa troppo inaspettata per uno che ostentava troppa sicurezza come lo strano aggressore.
Probabilmente non se lo sarebbe nemmeno aspettato.
Mitsuki aveva sì un fisico atletico e muscoloso, ma in molti la prendevano per una ragazza debole e sprovveduta.
Niente di più sbagliato.

Mitsuki

Quando la lasciò andare scivolò sul pavimento allontanandosi.
Quel tipo era pericoloso, meglio allontanarsi o andarsene proprio!
Lo vide cadere e qualcosa le venne in contro.
Non potè evitare gli aghi che le trapassarono la pelle del braccio sinistro, del fianco preso fortunatamente solo di striscio e della cosia.
Gemette lievemente estraendo subito le punte acuminate nella pelle morbida.
Tu chi diavolo sei?!
Ti comporti quasi come il sindaco Gyoku!
Ringhiò posando una mano sopra la coscia.
Che diavolo le aveva tirato?
Siringhe con una roba verde. Che cosa era?!?
L'odore non sembrava quello di un veleno che lei conosceva.
Meglio così infondo.
In ogni caso, per sua fortuna, pochissima di quella sostanza era riuscita ad insinuarsi dentro la sua pelle.
E adesso?

Mitsuki

Iniziò a respirare un po' più affannosamente ma rimanendo comunque lucida.
La mente alata di suo padre era arrivata a insegnarle a resiste ai veleni.
Quando si è importanti si è anche molto soggetti a tentativi di omicidio.
Quello leggeri però.
Questo non lo conosceva proprio.
The Blue Bleeding Butcher...? domandò.
Quel nome le era familiare.
Correva sempre sulle labbra di tutti gli abitanti spaventati.
Mi immaginavo qualcosa di diverso.
Affermò ironica.
Decisamente se lo immaginava più grosso.
Una specie di armadio a tre ante in pratica.
Un ragazzo mingherlino però le si parava davanti.
Bah...
Si Stappò una manica e fece una fasciatura strettissima al braccio per evitare che quella sostanza andasse nel resto del suo corpo facendo attenzione a non muoversi mai velocemente.
Gli occhi fissi sul ragazzo.
Dopo tale operazione passò alla gamba.

Mitsuki

Tossì.
Sono stata allenata ad esserlo. Ma che diav...?
Disse mentre quella polvere la investiva.
Si premette una mano su naso e bocca ma fu troppo tardi.
Sentì i muscoli indolensirsi e la vista annebbiarsi.
E' no è?!
Per la seconda volta fregata da un ragazzo dai capelli azzurri?!
Accidenti!
Bastard...
Non riuscì a finire la frase che si sentì mancare.
Sentì il corpo smettere di reagiri agli impulsi.
Le palpebre si abbassarono e lei cadde all'indietro.